7 settembre 1975, esattamente nove anni prima della nascita del sottoscritto. 21 ottobre ‘84, 44 giorni dopo la mia venuta al mondo. No, non voglio parlarmi di me. Ma c’è un ‘fil rouge’ che mi lega a quasi un decennio di Formula 1. Anzi, un filo rosso…e bianco, considerati i colori dell’altra monoposto. Oggi è infatti il quarantesimo anniversario dall’ultimo titolo iridato di Niki Lauda.
E’ vero che la prima volta non si scorda mai. Ma come fai a non pensare al terzo alloro dell’austriaco? Forse il più bello perché sofferto. Sicuramente indimenticabile. Già, il 1984, quello del ‘mezzo punto’, ossia del minimo distacco tra il vincitore di un mondiale e il secondo classificato entrato di diritto nella storia dello sport e non solo dell’automobilismo.
E quel 21 ottobre di quarant’anni fa in Portogallo ci fu un passaggio di testimone tra Niki e Prost. Sul podio infatti la signora Marlene consolò Alain dicendoli: “Non ti rammaricare troppo, avrai altre occasioni…”. Quel Gran Premio significò inoltre la prima volta sul circuito dell’Estoril. La corsa venne vinta dal ‘Professore’, davanti a Lauda e Senna. Quel dì passato, presente e futuro si mescolarono.