120 punti per un sesto posto. Questo, in sintesi estrema, il 2023 della Alpine che ha fatto parlare di sé più per le rivoluzione in corso d’opera che sono sfociate nel taglio di figure apicali che per quanto mostrato in pista. Il piano quinquennale per arrivare alla vittoria è costato caro a Laurent Rossi che è stato defenestrato e sostituito da Philippe Krief. Il dirigente italofrancese non è stata l’unica vittima illustre del piano di tagli operato da Luca De Meo che aveva dato il benservito anche a Otmar Szafnauer il cui scranno è ora occupato da Bruno Famin.
Un rimescolamento che ha visto l’addio di anche Alan Permane, direttore sportivo che aveva prestato servizio presso la struttura di Enstone per 34 lunghi anni. Un terremoto in piena regola per la controllata della Renault che era stato preceduto dal commiato di Pat Fry approdato in Williams.
A rendere il tutto ancora più instabile è in questo riassetto globale si incunea il closing dell’operazione anticipato a giugno 2023 che consiste nell’investimento di 200 milioni di euro nel capitale di Alpine Racing Ltd da parte di Otro Capital, fondo che intende sostenere la strategia di crescita e le ambizioni sportive della franchigia transalpina.
L’obiettivo della Losanga, che nell’accordo non ha inserito il comparto motori, cosa che ha alimentato qualche dubbio sull’impegno totale, è mirato al consolidamento di una realtà che non riesce ad uscire dal ventre molle del centro classifica. Bruno Famin aveva detto di credere che i cambiamenti effettuati a metà della passata stagione abbiano liberato il potenziale del personale.
Alpine A524: le immagini
Se questo è vero lo capiremo solo a campionato in corso. Premesse ricche di incognite per la coppia piloti formata da Pierre Gasly ed Esteban Ocon che oggi hanno visto nascere la A524, la monoposto dell’auspicato riscatto. Diamole un rapido sguardo:



Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Crediti foto: F1, Alpine