Ci sono date che restano scolpite nella pietra. Una di queste è il 21 Aprile 1985, il giorno in cui si accese una delle stelle più luminose della storia della Formula 1: Ayrton Senna.
È vero, la vittoria nel Gran Premio di casa arrivò in ritardo, ma forse era inevitabile festeggiare il primo successo in Portogallo… Da cosa nasce cosa, potremmo pensare. Dal verdeoro del Brasile al nero e oro della Lotus.
Come quel giugno a Montecarlo, anche il 21 aprile 1985 all’Estoril c’era la pioggia. Scrive Paolo Marcacci nel libro Senna vs Prost, il duello: “Si tratta anche del primo alloro della scuderia di Hetel da quando è venuto a mancare Colin Chapman. Quasi ancora in ‘trance’, ossia nello stesso stato di quando ha guidato in una nuvola d’acqua, variando i ritmi per rifiatare a metà gara per poi concludere in un crescendo di accelerazioni, il vincitore dirà: «Avevo programmato una vittoria quest’anno ma non speravo arrivasse così presto. Le condizioni erano terribili, non si vedeva nulla e si rischiava ad ogni metro di uscire per aquaplaning. A mio parere è stato più pericoloso dieci volte qui che a Montecarlo»“.

Prendiamo ora alcune righe dal volume La sfida infinita, che Umberto Zapelloni ha dedicato al brasiliano e al Professore:
“È il 21 aprile, Ayrton si prende la pole sull’asciutto e la vittoria sul bagnato doppiando tutti tranne Alboreto, che schizza in testa al campionato. Erano diciannove anni che un pilota italiano non ci riusciva. I titoli dei quotidiani nazionali sono per lui. Ma la vittoria di Senna non passa inosservata. Dopo l’exploit dell’anno prima nel Principato è sempre più il re della pioggia… Il brasiliano comincia a far sentire la sua voce all’interno del team. Arrivato in Lotus come numero due di Elio De Angelis, Ayrton ci mette poco a conquistare i favori della squadra”.
Eh già, sono passati quarant’anni esatti dal primo successo in Formula 1.