Torna l’IMSA a quasi due mesi di distanza dall’ultimo round corso a Daytona in occasione della 12 Ore di Sebring, appuntamento cardine della serie nordamericana. La gara fa parte del MEC, la Michelin Endurance Cup, che comprende anche la Rolex24, la 6 Ore di Watkins Glen, la 6 Ore di Indianapolis e la Motul Petit Le Mans.
La gara avrà inizio sabato 15 marzo alle 15.00 italiane, e proseguirà per 12 ore fino alle 3.00 di notte della nostra penisola. Nelle qualifiche ad aver sorpreso è stata la Ferrari 296 GT3, in cerca di riscatto dopo la prestazione deludente della 24 Ore di Daytona, a causa di un BoP particolarmente penalizzante.
12 Ore di Sebring: Ferrari domina le qualifiche nelle GTD
La 296 GT3 a conquistato una doppia pole position, sia nella classe GTD che nella GTD Pro, riservata a equipaggi professionisti. Nella classe “amatoriale”, che di amatoriale ha ben poco, è stato Pier Guidi a far segnare la migliore prestazione, in 1:59.131.
L’ufficiale Ferrari nel post-qualifica ha donato una visione molto interessante della strategia con cui far segnare il tempo. Infatti, sin dalla giornata di ieri, il team AF Corse e i piloti avevano capito la necessità della gomma di resistere per più tornate, senza fare dei passaggi veloci immediatamente fuori dal box, in modo da cercare il picco prestazionale della gomma.
Il segreto quindi è stato quello di far entrare nella giusta finestra di utilizzo le gomme Michelin, per poi sfruttarle per quanti passaggi possibile. Nella GTD Pro DragonSpeed ha conquistato la partenza dal palo grazie ad Albert Costa, che ha portato la #81 davanti a tutte le GT3 in griglia.
Grazie all’1:59.225 il pilota esperto è riuscito a consegnare alla squadra americana una grande pole position, che certifica la bontà della squadra e soprattutto della vettura, messa molte volte in difficoltà del BoP molto spesso eccessivo nei confronti della vettura italiana.
Buona anche l’altra Ferrari di AF Corse, in quinta piazza con Lorenzo Patrese, cresciuto nel panorama Tresor Attempto tra GT World Challenge e CIGT. La #47 potrà vantare Antonio Fuoco durante la gara, sicuramente tra i piloti più veloci nel panorama GT attuale.

12 Ore di Sebring: bene BMW e Lexus nelle GTD Pro
Contuando nella GTD Pro segue la Porsche #77 di AO Racing, le due BMW di Paul Miller Racing e le due Corvette Z06 GT3.R di Pratt Miller Motorsport. Le vetture sono tutte molto ravvicinate, e sarà molto difficile fare delle previsioni. Bene anche le due Lexus di Vasser Sullivan, in crescita aspettando la nuova Toyota GT3 in fase di sviluppo.
Ford torna con i piedi per terra dopo la vittoria a Daytona, pista che favoriva la vettura americana data la presenza dei lunghi rettilinei che erano il terreno di caccia perfetto per la Mustang GT3. Sia piloti che tecnici si aspettavano una prestazione tale, il che sta a dimostrazione del fatto che si tratti comunque una vettura al suo secondo anno di attività.
E’ anche vero che nel mondo delle GT, ormai, bisogna vincere subito, come fatto dalla BMW M4 GT3 Evo con WRT. Sebring probabilmente rappresenta la pista più estrema del calendario IMSA. Con i suoi dossi la pista americana è tra le più particolari al mondo, imponendo messe a punto sospensive estreme.
Dalle inquadrature fatte in curva 1 si poteva ammirare molto bene come le vetture spanciassero in uscita di curva, proprio a causa degli avvallamenti estremi presenti sul manto della pista. Potevamo assistere anche al carbonio del diffusore posteriore delle vetture che toccava terra, non di certo il migliore degli scenari.
12 Ore di Sebring: BMW capitalizza il potenziale
Nelle GTP la pole position è stata conquistata da Dries Vanthoor sulla BMW #24 di RLL. Assieme a Eng e a Magnussen il tedesco porterà in gara una vettura dall’alto potenziale, come dimostrato anche a Daytona, che però non è stato concretizzato, maggiormente a causa di delle mancanze umane più che tecniche.
La #25 si piazza decima, dopo che Sheldon van der Linde è stato protagonista di un testacoda in curva 1. Ancora una volta il potenziale massimo non è stato estratto dalle due vetture, ma bisogna ricordarsi che davanti a noi ci saranno ben 12 ore di gara.
Acura con Meyer Shank Racing si conferma veloce, conquistando la seconda posizione a pochi decimi da Vanthoor. Blomqvist è riuscito a portare la #60 alle spalle della #24, subito seguito dalle due Porsche ufficiali di Penske Motorsport, la #7 di Nasr davanti alla #6 di Jaminet.
Le due Cadillac di Wayne Taylor Racing sono solamente in settima e ottava posizione, confermando l’impressione che i tecnici americani stanno riscontrando più difficoltà del previsto nell’esprimere il massimo potenziale della vettura.
Vediamo domani come le vetture si comporteranno in gara, con BMW e Porsche, assieme ad Acura, che sono da considerare le principali papabili in lotta per la vittoria. Cadillac resta sempre una variabile importante, in attesa della gara che scatterà alle 15 italiane.