L’edizione 2024 della 12 ore del Golfo ha visto, sulla pista, trionfare davanti a tutti la McLaren 720s GT3 EVO del team Optimum Motorsport guidata da Coleman, Telitz e Schandorff. Poche ore dopo, però, la vittoria del team inglese è stata consegnata all’Audi LMS del Sainteloc Racing, a causa di una scorrettezza compiuta dalla McLaren #69 in pit lane. La gara è stata molto tirata tra le due vetture appena nominate: infatti, nella prima parte da 8 ore a portare a casa la prima posizione è stata l’Audi del Sainteloc Racing #25, già vincitrice questa stagione della Gold Cup nel GT World Challenge.
A sorprendere nell’equipaggio del team francese è stato senza alcun dubbio il componente Bronze dell’equipaggio: Zhou Bihuang. Nel corso dei suoi stint di gara, il pilota cinese ha saputo gestire perfettamente la situazione, permettendo agli altri due membri dell’equipaggio #25, Magnus e Marschall sicuramente più veloci e con più esperienza, di portare a casa un’ottima vittoria per il team francese. Oltre tutto, anche l’Audi R8 LMS GT3 EVO 2 si conferma essere ancora all’altezza in alcuni casi delle vetture GT3 più moderne, e rimane un peccato assoluto la decisione della gestione tedesca.
Una vettura che, a differenza delle attese, invece ha dimostrato un’ottima velocità, è stata proprio la 720s. L’auto era nettamente la più veloce negli allunghi, a Yas Marina gli unici punti di sorpasso, il che permetteva alle vetture inglesi di non perdere troppo tempo durante le fasi di doppiaggio. Mettendoci poi la sublime prestazione di squadra dell’Optimum Motorsport, che contro ogni aspettativa è riuscita a mantenere il passo delle Audi del Sainteloc, ecco a voi i vincitori della 12 ore del Golfo.

A sorprendere in negativo, invece, è stata sicuramente la Ferrari 296 GT3. La vettura italiana, rappresentata da Dragon Racing, Rinaldi Racing, AF Corse e Kessel Racing, non è riuscita a trovare velocità negli stint di gara, rimanendo per tutte le 12 ore complessive ai margini della top 10. A mancare principalmente è stata la velocità sul dritto: per le 296 in gara era complicato passare nei lunghi rettilinei del tracciato arabo, rimanendo moltissime volte frenate da vetture più lente.
La macchina è tornata “in vita” solamente nell’ultimo stint, quando alla sua guida c’era un certo Davide Rigon sulla #11 del Kessel Racing, riuscendo a conquistare il podio dopo una splendida prima fila nelle qualifiche. Complessivamente, però, quello scorso è stato un weekend insufficiente per le 296, che pur essendo la vettura più presente in pista non è mai stata in lotta per la vittoria.
Le vetture italiane nonostante la buona velocità dimostrata durante le sessioni di prove libere, in gara, tra contatti, penalità e gentlemen drivers hanno perso moltissimo tempo, precludendo le loro possibilità di vittoria. A mancare nelle ultime edizioni dell’Endurance araba è stato un impegno semi-ufficiale da parte di Maranello, ovvero schierare dei piloti factory negli equipaggi Bronze, il che ha sicuramente contribuito alla mancanza di ritmo delle Ferrari presenti.

Anche questa stagione di motorsport è giunta al termine per quanto riguarda le competizioni a ruote coperte. Infatti, il prossimo appuntamento sarà a gennaio, più precisamente sarà la volta della 24 Ore di Dubai, facente parte del campionato 24H Series, dedicato a gare di durata sparse per il mondo.